domenica 8 dicembre 2013

Lella

Il mio approccio col volo coincide, ovviamente, con quello di mio marito Renato, nel 1987-88, alla plaja di Siracusa, detta anche “alla za Maria”. Renato “provetto pilota”, io semplice spettatrice!!

Ricordo ancora le domeniche mattina passate su quella spiaggia, appollaiata come un “uccello migratorio” sulla sabbia ad osservare mio marito armeggiare con tubi, bulloni, montaggio degli “scarponi” (i galleggianti) su quel velivolo che seppi poi chiamarsi ultraleggero: era il Rally 2B Rotec.

Per fortuna, pensavo tra me e me, vola sull’acqua e male che vada ci può scappare un tuffo.

Da ignorante non calcolavo bene l’altezza.

La tempesta arrivò all’improvviso e mise sotto sopra il campo della plaja, mettendo fuori uso diversi ultraleggeri tra cui il Rally di Renato.

Alla mia domanda “ma così è finito tutto ?” non ebbi risposta ...

Era iniziata la sua pausa di riflessione, ma conoscendo mio marito pensai “non durerà molto”.

In effetti, un bel giorno, ecco spuntare all’orizzonte il Tucano e la nuova pista, la Penisola Maddalena, una pista corta e a picco sul mare.

Il mio primo volo! Nelle belle giornate primaverili seguivo Renato nella nuova pista. Questa volta le spettatrici eravamo due, io e nostra figlia Elena, a guardare entusiaste decolli e atterraggi.

E mentre Elena tempestava di domande suo padre, nella mia testa si affacciava sempre una considerazione: “Ma gli uccelli migratori non stanno sempre appollaiati a riposarsi, hanno le ali e volano. Perché io no?” ... Eppure, gli dissi un giorno, se monti uno sportello sull’aereo voglio provare.

Mi prese in parola e lo montò e così una mattina di primavera ho staccato anch’io l’ombra da terra su quella pista in terra battuta a picco sul mare.

Non l’ho mai detto, ma gli sono estremamente grata per l’emozione che in quell’istante ho provato: sotto di noi appariva all’improvviso un mondo a me nuovo e spettacolare, associato ad una sensazione di assoluta leggerezza.

E’ questa, pensai tra me e me, la sensazione che provano quelli che ogni anno si buttano dal monte Grappa col deltaplano, spettacolo a cui noi non rinunciavamo nel nostro annuale viaggio di Pasqua a Bassano del Grappa e al raduno di ultraleggeri a Romano d’Ezellino.


Ed è questa l’emozione che cercano e che provano i “piloti di sempre” nel preciso istante in cui l’aereo si stacca dalla terraferma e si libra nell’aria.

Una sensazione di assoluta libertà.

“Ragazzi, domani è bel tempo, si vola”! A questa frase detta tra un boccone e un altro, in un ristorante o in pizzeria, seguiva l’elenco di possibili itinerari con relativa tappa obbligatoria della prima colazione e la telefonata di Silvio alle 6.00 di mattina sul cellulare di Renato.



Si perché i momenti goliardici non mancano e fanno da contorno a quello che è l’obiettivo fondamentale per i piloti: il volo.

Dopo quei primordi, seguirono altri voli.

E poi l’Avio Club di Siracusa. L’acquisto del P92 ad ala alta. Del P96 ad ala bassa.

Giri per la Sicilia con il mio primo e unico pilota: Renato, ovviamente.

E ancora l’aviosuperficie nella nostra casa a Gallina.

Il Tecnam P2006T, I-APEP.


Approfitto di questo sito per mandare da qui un caro saluto a tutti gli amici del volo e alle loro mogli.

Ai “piloti di sempre”, Renato, Silvio, Gabriele, Stefano e a tutti gli altri che man mano si sono aggiunti.

Un particolare abbraccio a Maria Rosa, ad Andreina e Mariella.

Un grazie a Felice che si è impegnato molto per la realizzazione di questo sito, facendo felice anche Renato.



Un saluto ad Anto, che si è prodigato generosamente per la realizzazione dell’Avio Club di Siracusa.Un affettuoso “ciao” a Giovanni, affezionato della pista di Gallina, che ci ha lasciato poche settimane fa.



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